Attività adatte ai bambini con autismo

Dato il momento che stiamo vivendo, è bene consigliare ai parenti che si prendono cura di bambini con autismo alcune attività che si possono svolgere in casa.

Prima attività: organizziamo gli spazi

Significato: Quando il bambino si sveglia è bene che trovi gli spazi della casa organizzati in modo che tutto sia coerente con ciò che vivrà durante la giornata. Strutturare l’ambiente favorisce il raggiungimento dell’autonomia di movimento, inoltre chi si prende cura del bambino riesce a comprendere meglio ciò che ci si aspetta da lui.

Ogni zona della casa può essere associata ad un’immagine, ad esempio potremmo utilizzare un’immagine per il bagno, una per la sala, un’altra per la zona dedicata al gioco, una per l’area didattica, una per la zona letto e un’ultima per la cucina. Possiamo attaccare fisicamente queste immagini alle pareti della casa, questo aiuterà il bambino ad orientarsi.

Scriverò di seguito in merito all’area didattica e all’area del gioco.

Nella zona dedicata alle attività scolastiche collochiamo una sedia, possibilmente rivolta contro il muro, inteso come uno schermo che protegge dalle distrazioni e favorisce l’attenzione al compito. Sulla sinistra o anche nella parte della scrivania vicina al muro possiamo collocare le attività che verranno svolte (sono le zone gialle del disegno).

Quando il bambino termina i lavori può riporli nella zona gialla o collocarli in un contenitore da posizionare vicino alla scrivania.

Per realizzare le etichette degli ambienti e dei materiali di gioco potete scaricare delle immagini da internet oppure fare una foto direttamente all’oggetto, ad esempio posso fotografare una palla per la cesta delle palle, uno strumento musicale per gli strumenti musicali etc…

Nella zona dei giochi, potremmo sistemare un tappeto con giocattoli riposti in contenitori diversi, suddividendoli sulla base di categorie, ad esempio: cesta dei puzzle, delle macchinine, dei dinosauri, delle costruzioni, dei pennarelli etc…

Seconda attività: organizziamo il tempo

Realizziamo lo schema della giornata con supporti visivi e se lo sviluppo del bambino lo permette, sotto le immagini, inseriamo delle parole scritte, anche se non le saprà leggere bene o affatto, inizierà ad abituarsi alle parole scritte e con il tempo imparerà a fare le associazioni.

L’agenda visiva di sinistra è dedicata ad attività didattiche: realizzare un puzzle, svolgere pregrafismi e colorare un disegno, mentre l’agenda di destra serve per scandire i tempi della giornata. In questo caso si tratta di un’organizzazione scolastica, quest’ultima va pertanto riadattata alla situazione domestica.

Potremmo ad esempio iniziare la giornata con una serie d’immagini di questo tipo: BAGNO, COLAZIONE, GIOCO, ATTIVITA’ DIDATTICA. In questo modo il bambino si sentirà tranquillo e saprà ogni mattino cosa fare.

Consiglio di creare la routine MERENDA-BAGNO, in modo tale che sia il bambino stesso a chiedervi di andare al bagno. Si può approfittare per aggiungere qualcosa subito dopo il bagno, ad esempio: MERENDA-BAGNO-ARTE. Esattamente la sequenza che ritrovate anche in questa immagine.

L’agenda didattica invece potete crearla come volete voi, inserendo magari un’attività che proporrò in questo articolo. Ci sono due modi per approcciare le attività didattiche: sviluppando l’autonomia del bambino o sostenendolo durante il lavoro.

Se vogliamo lavorare sull’autonomia l’agenda visiva è fondamentale.

Collocheremo sulla scrivania l’agenda e insegneremo mediante imitazione, guida fisica, tanto amore e tanta pazienza a svolgere le attività che proporremo. Se il bambino sa già svolgere le attività proposte non serve cimentarsi nell’insegnamento, dovremo solo insegnargli a passare da un’attività all’altra in autonomia.

Durante lo svolgimento dell’agenda visiva il bambino lavora da solo, collochiamoci lontani da lui, possiamo osservarlo da lontano e aspettare eventualmente una sua richiesta d’aiuto.

Lavorare con le agende visive permette al bambino di stare più tranquillo ma anche a chi si prende cura di lui, di vivere il momento dell’attività didattica con molta più leggerezza.

Potremmo fare 2 agende didattiche il mattino e 2 il pomeriggio, creando magari una routine per la mattina e una per il pomeriggio: AGENDA-GIOCO-AGENDA-GIOCO.

Se il bambino non accetta di eseguire due agende didattiche dopo aver giocato 15 minuti, proviamo ad allungare il tempo di gioco fra un’agenda e un’altra, arrivando massimo a 30 minuti.

Istruzioni per costruire le immagini-attività: procuriamoci delle immagini o fotografie che rappresentino le singole attività, incolliamole su un cartoncino oppure pastifichiamole e poi attacchiamo sul retro di ognuna un pezzetto di velcro. In seguito realizziamo una base di compensato o di cartone rigido e incolliamoci sopra una striscia di velcro.

In base al livello di astrazione del bambino inseriamo: “solo immagini”, “immagini e parole” oppure “solo parole”.

Consiglio: nella parte finale della mattinata, dalle 11:30 alle 12:30 lasciamo un’ora di esplorazione libera al bambino, diamogli degli oggetti con i quali può giocare, ad esempio delle palle di gommapiuma. Acquistiamone 5 piccole e 1 grande, sicuramente il bambino troverà il modo di divertirsi anche in autonomia. Se vogliamo, ogni 6-10 minuti possiamo intervenire facendo una piccola attività didattica, partecipando a ciò che sta facendo in parallelo, imitandolo e creando varianti di gioco.

Terza attività: il gioco del solletico

Ci sediamo a terra, magari su un tappeto e creiamo un’atmosfera di suspance: “Sento un formicolio alle mani… non le tengo più… gnam, gnam, gnam”. Lo tamburelliamo con le dita sulla pancia, sui fianchi oppure partendo dalle gambe e andando verso l’alto. Possiamo anche modulare il tono della voce, iniziando con un tono basso, finendo con uno alto.

Quarta attività: il gioco del gorilla

Ci mettiamo a terra in posizione di squot (naturale) e cerchiamo di guadagnare l’attenzione del bambino e il suo contatto fisico, dopo poco potrebbe iniziare a girarvi intorno. Se lo fa, seguite il suo sguardo e quando vi passerà alle spalle, potete provare a prenderlo per le caviglie in modo tale che si fermi proprio dietro di voi, a questo punto lo caricate come un sacco di patate in spalla e lo fate scivolare da dietro di voi a davanti a voi, durante lo scivolamento ripetete più volte la parola: gorilla. In questo modo il bambino assocerà il gioco alla parola.

Ripetere questo gioco più volte può essere stancante, pertanto una variante consiste nel fare il gioco da seduti, risparmierete molte energie.

A scivolamento avvenuto vi ritroverete il bambino fra le braccia, a questo punto potete approfittare per fare un po’ di matematica, un’idea è quella di contare insieme fino a 10 utilizzando le mani. Una volta terminato il conteggio potete guardare il bambino e dire lentamente: “pronti… partenza… via!” e agganciare in questo modo un’attività successiva.

Quinta attività: Staccare e attaccare bollini

Procuriamoci dei bollini colorati adesivi o degli stickers e disegniamo su un foglio bianco con un pennarello nero dei cerchietti dello stesso diametro dei bollini (o forme della stessa dimensione degli stickers).

Chiediamo al bambino di attaccare all’interno dei cerchietti i bollini colorati. Se il bambino è non verbale utilizziamo l’imitazione e la guida fisica in insegnamento. Se sbaglia, correggiamolo con la guida fisica sempre rimanendo calmi, tutti sbagliamo, l’errore è normale e va vissuto bene, correggiamolo con amore. Riproponiamo più volte il compito-gioco, poi aumentiamo la difficoltà. Inserendo diverse tipologie di forme: cerchi, quadrati, rettangoli, stelle, alberi etc… Acquistiamo stickers di varie forme e dimensioni.

Sesta attività: forza 4, un gioco a turni

Insegniamo il rispetto del turno in un ambiente tranquillo, iniziamo da un’attività in cui bisogna compiere a turno una sola semplice azione, prendere un gettone del proprio colore e inserirlo nelle fessure, poi aspettare il turno del partner di gioco.

Consiglio d’iniziare riponendo i gettoni all’interno di piccoli contenitori distanti dalla struttura di plastica blu in modo tale che il bambino capisca bene che lui può utilizzare solo i gettoni di quel colore, più avanti potremo riporre i gettoni all’interno del gioco stesso.

Se il bambino ha difficoltà a rispettare il turno, possiamo chiedere ad un altro adulto di posizionarsi dietro di lui e di mettere la mano sulla sua quando arriva il momento di aspettare.

Settima attività: Classificare per forma e per soggetto

Disegniamo su un foglio un cerchio colorato e un rettangolo, poi consegniamo al bambino delle immagini di oggetti che hanno sia forma rotonda che triangolare. Il bambino incollerà sotto il cerchio gli oggetti rotondi e sotto il triangolo quelli triangolari.

In insegnamento possiamo guidare fisicamente il bambino, quando comincerà a capire come funziona il meccanismo della classificazione potremo lasciarlo man mano operare in autonomia.

Possiamo classificare anche oggetti che piacciono al bambino, ad esempio, classifichiamo i dinosauri e le palle, oppure le scarpe e i pantaloni.

Per aumentare la difficoltà posso inserire un secondo foglio aggiungendo un terzo elemento da classificare.

Data la differenza che sussiste fra i bambini con autismo è bene adattare gli esercizi, i giochi e le attività proposte al proprio piccolo.

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