Approcciamo insieme l’Autismo
Oggi 2 Aprile 2017 ricorre la giornata mondiale dedicata all’Autismo, colgo l’occasione per parlare di questo disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi.
L’inclusione dei bambini autistici a scuola
Essendo un’insegnante di sostegno della Primaria mi voglio soffermare su un aspetto in particolare, ovvero l’inserimento di questi bambini all’interno delle nostre scuole.
Molti ragazzini con disturbo autistico non amano la scuola, anzi, spesso nutrono una notevole avversione per essa, la verità è che spesso anche molti insegnanti e alcuni genitori di alunni “normali” hanno rilevanti difficoltà ad accettare in classe questi bambini particolari.
Essi non vengono accettati a causa dei loro comportamenti eccessivamente disturbanti.
Cosa possiamo fare?
Se vogliamo veramente includere questi alunni all’interno delle nostre scuole, favorendo la socializzazione e al contempo evitando di creare problemi agli alunni senza tale disturbo, è necessario capire tutte le ragioni della loro avversione nei confronti della scuola.
I loro comportamenti oppositivi e disturbanti si verificano non perché essi siano “capricciosi” o peggio ancora “cattivi”, ma per due validi motivi:
1. La scuola alimenta il loro disagio interiore, in quanto i bambini autistici sono alla continua ricerca di ambienti tranquilli, ordinati, stabili, che li aiutino a limitare le paure e le angosce. Ciò che avviene all’interno di un’aula può destabilizzare questi alunni, la vivacità e l’eccesso di eloquio infatti, li impaurisce e li disturba.
2. Ai ragazzini autistici non piace eseguire ciò che viene loro imposto, se chiediamo di fare o di non fare qualcosa essi non riescono sempre ad accettare le varie indicazioni date dagli insegnanti in quanto avvertono tali richieste come delle violenze nei loro confronti, pertanto preferiscono di gran lunga effettuare liberamente dei giochi che li aiutino a ritrovare la serenità interiore.
Ecco cosa possiamo fare: per certi periodi di tempo, sarebbe opportuno sostituire l’ambiente classe, soprattutto se rumoroso e inquieto, con un altro, molto silenzioso e tranquillo ma ricco di giocattoli e di materiali vari, all’interno del quale sia presente un solo insegnante capace di ascoltare e comprendere i problemi ed i bisogni interiori dell’alunno.
Tale modo di procedere può essere attuato fintanto che il bambino non sviluppa una buona fiducia negli altri e nel mondo che lo circonda, acquisendo progressivamente una maggiore serenità.
I bambini con disturbo autistico hanno pertanto bisogno di rapportarsi con insegnanti che non diano loro indicazioni su cosa fare o meno, ma che sappiano essere di aiuto, di sostegno e incoraggiamento in attività (e giochi) scelti liberamente da loro.
In una fase successiva, con gradualità, l’insegnante potrà avvicinare sempre di più i bambini con problemi di autismo ad altri adulti e coetanei, proponendo attività didattiche accettate di buon grado.
Concludo questo articolo specificando che ogni bambino è diverso dall’altro e ciascuno di essi merita delle particolari attenzioni durante il GLH, il quale stabilirà come operare, prendendo in considerazione tutte le variabili in gioco all’interno del contesto di riferimento.
Il messaggio scritto da una di noi, da una mamma
Io sono un Bambino con Autismo, non sono “Autistico”.
L’essere autistico ti da solo una parte del mio essere, non ti dà l’immagine esatta della mia persona.
Io sono normale all’apparenza, ma il mio comportamento può generare sconcerto o può essere di difficile gestione.
Non far sì che l’autismo ti faccia perdere di vista che io sia un bambino.
Se fai parte della mia vita amami incondizionalmente, non pensare…
“se solo”… o “perchè lui non può”…
Tu stesso non hai ottenuto ciò che i tuoi genitori avrebbero sperato per te.
Con il tuo aiuto e la tua guida, le possibilità per me sono maggiori di quanto tu possa pensare…
Te lo prometto…
Ne Vale la Pena – Ne valgo La Pena!
Aforismi sull’autismo
“Solo perché non posso parlare, non vuol dire che non ho nulla da dire!”
“Non sono monello, sono autistico”
“Mi ascolti quando urlo?”
“Le situazioni ripetitive mi tranquillizzano”
“Fai attenzione a tutti i modi in cui cerco di comunicare”
“Aiutami a guardarti!”
“Distingui fra ciò che scelgo di non fare e ciò che non sono in grado di fare”
“Mio figlio è autistico, ma quando sorride… me lo dimentico!”
“Non ignorarmi, coinvolgimi!”
“Non sono asociale!”.

Creatore di questo sito.
Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Specializzazione per il Sostegno, Master in Tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento, Animatore Digitale EIPASS.
“Tutti siamo educatori”